Nei ricci di mare le molecole «alleate» del cuore
- Gianluca
- 7 mag 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Studio di Stazione Dohrn di Portici e università di Chieti.
E' dalle acque del nostro mare che arriva una molecola <<amica>> contro l’aterosclerosi, malattia degenerativa multifattoriale, che colpisce le arterie di medio e grosso calibro, infiammandole e irrigidendole a causa del deposito di grassi e globuli bianchi nella loro parete, portando a serie malattie, tra le quali l’infarto e l’ictus. E' così che Imma Castellano e Anna Palumbo, ricercatrici della Stazione Zoologica Anton Dohrn, in collaborazione con il gruppo di lavoro dell’ateneo di Chieti, coordinato dalla professoressa Assunta Pandolfi, ha evidenziato che in laboratorio alcune molecole di origine marina chiamate ovotioli, prodotte dalle uova dei ricci di mare, hanno la capacità di ridurre la formazione delle placche aterosclerotiche.
Essi svolgono una funzione antinfiammatoria perché contrastano i radicali liberi nelle cellule umane, incrementando i livelli di ossido nitrico, che favorisce il flusso sanguigno e la funzionalità del sistema vascolare. Gli esperimenti sono stati gestiti su cellule endoteliali umane isolate dalla vena di cordone ombelicale di donne affette da diabete gestazionale e le cellule endoteliali umane isolate dalla vena di cordone ombelicale di donne sane. L’osservazione finale è stata pubblicata sulla rivista scientifica Oxidative Medicine and Cellular Longevity ed apre un sentiero promettente da esplorare. Quella di contrastare l’aterosclerosi, peraltro, parrebbe non essere l’unica proprietà della molecola prodotta dalle uova di ricci di mare. Nel 2014, infatti, Palumbo, Castellano ed altri sperimentarono che l’ovatiolo, sempre nell’ambito di test in laboratorio su colture cellulari, svolge un’azione antitumorale, perché provoca la morte delle cellule di carcinoma epatico. La ricerca fu pubblicato dalla rivista Marine Drugs. «Stiamo ora lavorando — dice Castellano — ad un progetto per isolare l’ovotiolo dalle microalghe, che lo contengono proprio come le uova dei ricci. Sono organismi che possono crescere rapidamente e quindi produrre grandi quantità della molecola. Tutto ciò per non sottrarre specie animali all’ecosistema marino».
Attraverso questa ricerca il mare si conferma, uno scrigno prezioso di risorse potenzialmente molto importanti per combattere gravi patologie.

Lo staff di Puglia Offonline
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